Può il comportamento scorretto del creditore liberare il fideiussore?

Il quesito è stato analizzato e risolto dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza depositata in data 13 marzo 2024, n. 6685.

Può il comportamento scorretto del creditore liberare il fideiussore?

Il comportamento scorretto del creditore, che si sostanzia in un’omissione non chiedendo la risoluzione del contratto pur perdurando l’inadempimento del debitore, non libera automaticamente il fideiussore. Infatti, anche l'omissione del creditore nel richiedere la risoluzione del contratto nonostante l'inadempimento del debitore, non comporta l'estinzione della garanzia se non vengono provati gli elementi ulteriori richiesti dagli artt. 1955 e 1956 del c.c.

I Giudici si pronunciano in tal senso nell’ambito di una controversia avente a oggetto l’inadempimento di un contratto di leasing garantito da fideiussione. Argomentano che l'applicazione di clausole, che successivamente si rivelano anticoncorrenziali, in un contratto di fideiussione richiede la nullità parziale, garantendo la conservazione del contratto. Per ottenere la liberazione dal contratto, è necessario dimostrare l'interdipendenza della parte nulla con il resto del contratto.

Riguardo l'estinzione della garanzia fideiussoria dovuta al comportamento scorretto del creditore, la Corte ha evidenziato che, nonostante il contravvento ai principi di buona fede e correttezza, è richiesta la prova di un pregiudizio sostanziale, e non solo economico. Non basta, infatti, la maggiore difficoltà nel soddisfare il credito dovuta a diminuite capacità finanziarie del debitore.

Inoltre, la liberazione del fideiussore in caso di obbligazione futura richiede la prova delle condizioni specificate nell'articolo 1956 del c.c., ovvero nel fatto che il creditore ha concesso al terzo un credito senza l'autorizzazione del fideiussore, pur sapendo della situazione finanziaria precaria del terzo tale da rendere più difficile il soddisfacimento del credito.

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