Convocazione sulla chat di ‘WhatsApp’: delibera non valida

Delibera non valida se la convocazione all’assemblea è stata effettuata con un messaggio sulla chat condominiale di ‘WhatsApp’. Questa la netta presa di posizione dei giudici (sentenza del 27 gennaio 2025 del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), chiamati a prendere in esame il contenzioso sorto in un grosso condominio nella provincia casertana. Nello specifico, un condòmino ha dedotto l’invalidità di una specifica delibera, sostenendo l’illegittimità dell’assemblea in quanto non preceduta da rituale convocazione dei condòmini. Per i giudici vi sono le prove provate in merito ad una convocazione non avvenuta con le modalità prescritta dalla legge, ossia effettuata dall’amministratore nelle bacheche delle scale dei diversi edifici e sul gruppo ‘WhatsApp’ condominiale. Entrando nei dettagli, i giudici sottolineano che la convocazione tramite ‘WhatsApp’, oltre a non essere consentita dalla legge, non garantisce la certezza della ricezione da parte dei condòmini. Certo, le comunicazioni possono avvenire in modi diversi da quelli previsti dalla legge purché, però, precisano i giudici, tali modalità siano state concordate inequivocabilmente dai condòmini o perché richieste direttamente da loro stessi o perché formalizzate in regolamenti condominiali approvati. Invece, nella vicenda oggetto del processo, non è stata fornita alcuna prova circa accordi tra i condòmini relativi a modalità di convocazione diverse da quelle prescritte dalla legge. A questo proposito, normativa alla mano, l’avviso di convocazione, contenente specifica indicazione dell’ordine del giorno, deve essere comunicato, almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione, a mezzo posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o tramite consegna a mano, e deve contendere l’indicazione del luogo, l’ora della riunione o, se prevista, la modalità in videoconferenza della piattaforma elettronica su cui si terrà la riunione e l’ora della riunione stessa.